Per 8 italiani su 10 prendersi cura dell’ambiente sviluppa l’occupazione

Per 8 italiani su 10 prendersi cura dell’ambiente sviluppa l’occupazione.

Per 8 italiani su 10 prendersi cura dell’ambiente sviluppa l’occupazione. Questi i dati emersi da un’indagine della Coldiretti

Coldiretti ha realizzato un’indagine tra gli italiani da cui emerge un dato molto interessante: l’84% dei nostri connazionali infatti si sono detti certi che la cura dell’ambiente crei anche nuovi posti di lavoro. Il dato assume un valore ancora maggiore se lo si confronta con i dati europei, da cui emerge che gli italiani hanno una maggiore sensibilità ambientale rispetto agli altri stati dell’Unione. La media europea infatti si ferma al 74%.

L’89% degli italiani inoltre, quindi in pratica 9 persone su 10, sono convinti che i problemi ambientali abbiano un impatto diretto sulla vita quotidiana di ognuno di noi. Per la meta’ degli italiani intervistati (56%) il problema principale con cui ci si deve confrontare è quello dell’inquinamento dell’aria,

Secono quanto afferma Coldiretti “La sensibilità ambientale è confermata dai comportamenti, con il 30% degli italiani che per ridurre l’emissione di gas a effetto serra ha acquistato nell’ultimo mese prodotti locali che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti prima di giungere in tavola. Mentre il 31% sostiene l’importanza di utilizzare mezzi pubblici al posto delle auto di proprietà”.

Tra i comportamenti virtuosi per ridurre l’impatto ambientale delle nostre azioni quotidiane Coldiretti consiglia di scegliere prodotti locali, di effettuare acquisti di gruppo, di scegliere prodotti con imballaggi ridotti, di preferire sempre i prodotti di stagione, di ottimizzare il consumo energetico quando si cucina, di non sprecare il cibo riutilizzando in maniera creativa gli avanzi, di fare la raccolta differenziata per i rifiuti.

Coldiretti conclude la sua analisi dicendo che “È stato calcolato che un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 kg di petrolio e l’emissione di 21,6 kg di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e gli asparagi dal Perù viaggiano per oltre 10mila km, bruciando 6,3 chili di petrolio e liberando 19,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei”. 

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