Save The Children, intervista a Federica Testorio

Save The Children, intervista a Federica Testorio

Intervista a Federica Testorio, coordinatrice dei volontari per SAVE THE CHILDREN in Italia.

Save the Children, creata il 19 maggio 1919, è una rete di associazioni umanitarie nazionali presenti in 27 paesi che fanno riferimento a International Save the Children Alliance, ONG con sede a Londra. Save the Children Italia ONLUS è l’associazione che rappresenta in Italia la Save the Children Alliance. Abbiamo incontrato Federica Testorio, coordinatrice dei volontari dell’associazione, per conoscere meglio questa importante realtà internazionale che ha status consultivo presso il consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.

Intervista

  • Cara Federica ci dica la verità… da uno a dieci quanto è difficile coordinare i volontari di una grande associazione come Save the Children?

In realtà non è affatto difficile, sa perché? Perché i volontari e le volontarie che ci seguono hanno un’energia contagiosa; perché l’importante è essere sempre chiari, onesti e cercare di incanalare e guidare la passione delle persone in modo che si vada tutti dalla stessa parte; perché Save the Children è un’Organizzazione che crede molto nel supporto e nelle opportunità del volontariato locale.

  • Quest’anno è il suo decimo anniversario di lavoro in Save the Children. Non ha mai pensato di cambiare professione?

A volte si, però il mio lavoro spazia molto in diversi ambiti di Marketing e Comunicazione e mi soddisfa molto lavorare in un’Organizzazione internazionale come Save.

  • Immaginiamo che, con i numeri che si trova a dover affrontare, sia necessaria un’attenta valutazione prima di decidere se affidare o meno delle responsabilità a chi si offre di darvi una mano. Quali sono, se ci sono, i requisiti fondamentali per essere un buon volontario?

Il volontariato in Save the Children ha due anime: campaigning e volontariato di progetto (a stretto contatto con i nostri beneficiari in Italia). Una persona che decide di aiutarci a far conoscere le nostre battaglie, i nostri progetti e a fare raccolta fondi deve essere prima di tutto una persona creativa che ha a cuore la nostra mission e che voglia impegnarsi seriamente anche se in modo saltuario. Chi invece decide di dedicarsi a tempo pieno ai nostri progetti deve essere una persona con competenze specifiche, con disponibilità di tempo e molto disponibile al lavoro di squadra con le equipe professionali. In ogni caso, nessuna azione e nessun impegno di volontariato può prescindere dalla formazione.

  • Sappiamo che Save the Children, in collaborazione con la Regione Lazio e il Comune di Amatrice, realizzerà un Centro Socio-Educativo per i bambini e i ragazzi del comune colpito dal terremoto del 24 agosto. Può dirci qualcosa in più a proposito di questa iniziativa?

Il Centro Socio-Educativo, che l’Organizzazione realizzerà in collaborazione con la Regione Lazio e il Comune di Amatrice, sarà costituito da uno spazio di circa 400 metri quadri e servirà per integrare l’offerta scolastica mettendo a disposizione di bambini e adolescenti laboratori dedicati alla musica e alle attività artistiche, un’area dedicata alla lettura, alla navigazione protetta su internet e alla multimedialità, spazi per le attività di accompagnamento allo studio e di sostegno alla genitorialità.

All’interno del Centro sarà attrezzata la nuova mensa scolastica, mentre all’esterno sorgerà un’area dedicata allo sport e alle attività motorie.

Gli interventi che Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e a tutelarne i diritti, sta realizzando nelle aree colpite dal terremoto, raggiungeranno complessivamente circa 1.600 beneficiari, diretti e indiretti. I bambini che hanno vissuto direttamente l’esperienza del terremoto hanno bisogno di un sostegno non solo nell’immediato ma nel lungo periodo, per essere accompagnati nel costruire il loro futuro.

Per questo motivo sosterremo non solo la costruzione del centro ma anche lo svolgimento delle attività educative, in collaborazione con le scuole e con l’associazionismo locale. Continueremo a essere presenti nelle zone colpite dal sisma, accanto ai minori e alle loro famiglie, finché ce ne sarà bisogno.

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