Intervista a Giovanni Negrin

Intervista a Giovanni Negrin

Intervista a Giovanni Negrin, presidente di ANMIL sezione Padova

Oggi vi proponiamo un’intervista con Giovanni Negrin, presidente di ANMIL sezione Padova.

L’ANMIL, Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi sul Lavoro, è stata fondata a Milano nel 1933 ma, a causa delle leggi fasciste venne sciolta. Caduto il regime dittatoriale, essa fu prontamente rifondata a Roma nel 1943 e nel 1945 venne riconosciuta come ente morale. La legge 21 marzo 1958, n. 335, ha fatto dell’ANMIL un ente pubblico, posto sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale. Nel 1982, la Sezione controllo enti della Corte dei conti ha riconosciuto tra i fini propri dell’ANMIL l’attività di rappresentanza e tutela delle categorie.

Infine, dal 2003 è diventata ANMIL Onlus, ovvero una organizzazione non lucrativa di utilità sociale.

L’intervista

  • Ripercorrendo, seppur brevemente, la lunga storia di ANMIL, viene da chiedersi come mai la tematica dell’invalidità legata al posto di lavoro abbia fatto emergere la necessità di tradursi in ente di tutela ancor prima che i diritti dei lavoratori venissero regolamentati dallo Statuto del 1970. Lei che idea si è fatto in merito?

Anmil difende gli infortunati sul lavoro fin dalla sua nascita nel lontano 1933. La peculiarità dell’Associazione è che tutti gli Organi Sociali, Nazionale, Regionale, Territoriale e Comunali sono composti da invalidi del lavoro o loro famigliari. Questo fa si che tutti siamo consapevoli del rischio esistente nei posti di lavoro ne abbiamo fatto diretta esperienza: Anmil cerca di migliorare la Sicurezza nei luoghi di lavoro.

Come? Anmil è presente nel CIV Inail Nazionale, con la legge approvata a novembre è entrato nella Commissione della Sicurezza ecc. ma soprattutto con la prevenzione. In Provincia di Padova già da oltre 10 anni ci rechiamo nelle scuole medie per parlare di sicurezza del lavoro ai ragazzi di terza. Parliamo di Anmil, mostriamo testimonianze filmate ma soprattutto ci sono le testimonianze “dal vivo”, cioè quelle dei soci di Anmil. Ultimamente stiamo andando a parlare di sicurezza anche alle scuole superiori e qualche volta abbiamo portato la nostra testimonianza nelle aziende manifatturiere.

Questa è la differenza fra Anmil e tra quello che possono fare le agenzie infortunistiche, o i Sindacati. Unico neo? Non essendo Sindacato Anmil non può rappresentare i lavoratori nei luoghi di lavoro.

  • L’articolo 39 dello Statuto dell’ANMIL recita “La Sezione Territoriale è il nucleo organizzativo fondamentale dell’Associazione”. In quanto presidente della sezione patavina, può spiegarci brevemente in cosa consiste il suo lavoro?

Il mio impegno, volontario, come Presidente consiste nel rappresentare Anmil nei vari organismi di volontariato, nelle varie Commissioni (ad esempio in Provincia nella Commissione Lavoro), incontrare i vari Comitati Comunali della Provincia, i soci. Essere presente alle Giornate in ricordo delle Vittime sul lavoro nei vari Comuni o alle Feste del Volontariato. Incontrare i Presidenti delle varie Associazioni per concordare un’iniziativa comune.

Progettare su come fare per far conoscere l’Associazione ai Cittadini e sui servizi che offre.
Su tutto questo devo ringraziare il Consiglio Territoriale che mi supporta nei progetti e mi sostiene.

  • C’è un motivo particolare che l’ha spinta ad assumersi questo incarico?

Ho conosciuto Anmil dopo il mio infortunio ed ho iniziato a parlare nelle scuole dopo un paio di anni. Questo mi ha fatto innamorare dell’Associazione e quando mi è stato chiesto se volevo fare il Presidente ho accettato. Sapevo che il tempo a mia disposizione sarebbe stato poco, ho dovuto rinunciare ad altre attività, ma sono contento della scelta fatta e non rimpiango niente.

  • Lo scorso 19 maggio si è svolto l’evento per il lancio nazionale della Campagna europea 2016/2017 “Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età – promuovere la sostenibilità della vita lavorativa”, sostenuta da OSHA (Agenzia europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro). Crede che la tematica possa essere oggetto di future collaborazioni internazionali? Che ruolo potrebbe avere ANMIL?

Come dicevo prima Anmil è l’unica Associazione “gestita” da infortunati sul lavoro, quindi di persone che hanno subito l’infortunio e che sanno cosa voglia dire “Invalidi sul Lavoro”. Collaborazioni internazionali in un futuro ci potrebbero essere, ora è far capire, a chi è infortunato e non è iscritto all’Associazione, la forza delle “lotte” tutti assieme.

  • Il prossimo 9 ottobre ci sarà la 66esima edizione della “Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro”. In quell’occasione, durante le manifestazioni organizzate in tutte le province d’Italia, verranno raccolte le firme per una petizione popolare. Qual è l’obiettivo di questa petizione/istanza?

Anmil ha raccolto in diverse occasioni firme per istanze su vari temi. L’ultima è stata per eliminare la rendita da infortunio dall’ISEE. Non è possibile considerare come reddito una somma che arriva come risarcimento a un lavoratore ha già pagato il suo tributo al lavoro, ha già lasciato sul lavoro una parte di sè, sia essa un braccio, una gamba, ecc. La sua vita non è più quella di prima, quindi “tassare” la rendita voleva significare non riconoscere l’infortunio e le sue conseguenze.

La nuova petizione è: “Sicurezza sul lavoro: non perdiamo altro tempo”. Come si sente dai TG gli infortuni sul lavoro, i morti continuano ad esserci è ora di iniziare subito a parlare di sicurezza, un po’ quello che facciamo noi nelle scuole dove però sono sensibili al problema i Dirigenti. Dovrebbe diventare materia di studio.

  • Tra i partner di ANMIL c’è il CIP, il Comitato Italiano Paralimpico. Senza nulla togliere agli altri atleti, lei per chi farà il tifo a Rio?

Anmil ha creato al suo interno interno ANMIL Sport per permettere a tutti di praticare uno sport, ma soprattutto di uscire da casa. Normalmente l’invalido del lavoro si sente inutile perché molte volte viene licenziato dopo l’infortunio e si chiude in sè stesso. Con Anmil Sport si cerca di far uscire da casa tutti, facendo conoscere che Inail ha un regolamento protesico per fornire i supporti sportivi.

Seguendo questo ragionamento non ho un Campione in particolare per cui fare il tifo. Potrei citare Alex Zanardi che ci viene spesso a trovare nelle nostre manifestazioni anche partecipando, Francesca Porcellato anche Lei vicina a noi, ma farei un torto a tutti gli altri che con lo Sport sono riusciti a ricostruirsi una “Vita”.
In una battuta, Anmil è l’unica Associazione che tutti i soci vorrebbero fosse chiusa; significherebbe che non ci sono più infortuni sul lavoro, ma so che anche questa è un’utopia.

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