Donne Greenpink: Rossella Calabrò

Ciao Rossella e benvenuta su Greenpink!

Sono davvero felice di poter intervistare l’autrice di “Cinquanta sbavature di Gigio” che personalmente ho trovato spettacolare!

Ma andiamo per ordine, vuoi raccontarci com’è iniziata la tua carriera di scrittrice?

Grazie, sono felice anch’io di essere qui. Davvero, eh, non tanto per dire. La mia carriera di scrittrice è iniziata alle elementari, quando ero uno schiappa in ginnastica e negata in aritmetica, ma molto brava nei temi (che allora si chiamavano “Pensierini”). Siccome avevo scoperto che scrivere mi divertiva e non mi faceva venire il mal di pancia come le divisioni e le equivalenze, ho continuato per tutta la vita, facendone un mestiere. Ho fatto per moltissimi anni la copywriter, e poi ho iniziato a scrivere sui blog e poi per l’editoria. E’ stato un passo piuttosto naturale.

Le tue “Cinquanta sbavature di Gigio”, parodia del libro della E.L. James, è stato il caso editoriale dello scorso anno, ti saresti aspettata così tanto successo? E secondo te a cosa è dovuto?

“Cinquanta sbavature di Gigio” è un piccolo libro, quasi un gioco, che non ho potuto fare a meno di scrivere: dopo aver letto la trilogia della James mi sembrava impensabile non scherzarci un po’ su. Tant’è che poi, visto che è piaciuto e moltissime lettrici mi hanno scritto di aver riso fino alle lacrime, ho scritto subito dopo anche “Cinquanta smagliature di Gina”, dove prendo in giro noi donne, per par conditio. Il successo? Io non mi aspetto mai il successo, sono una vera Gina. Se qualcuno mi dice “brava” io mi giro sempre a cercare la persona a cui è rivolto il complimento.

Il tuo ultimo libro si intitola “Il tasto G” edito da Sperling & Kupfer, ci racconti come è nato e di cosa parla?

“Il tasto G” è un libro a cui tengo moltissimo, ci ho messo molto cuore, molte emozioni, molta cura e ovviamente molta ironia. Un po’ fa ridere, un po’ fa pensare. Almeno, così mi dice chi l’ha letto. Tra le sue pagine si incontrano donne di tutte le età, tutte innamorate o con un eccesso di emozioni nel cuore, che hanno in comune il bisogno di essere ascoltate. E a loro ho assegnato un ascoltatore d’eccezione: GianBattista Stigler, un vecchio ed elegante ascensore che, in cent’anni di ascensoritudine, ha trasportato milioni di donne su e giù per i pianerottoli del cuore. Lui è dotato del Tasto G, il tasto dell’ascolto maschile: moooolto più difficile da trovare del leggendario punto G. 😉

Tu gestisci anche il Blog delle Matrigne: ce ne parli?

E’ una delle esperienze più belle che ho fatto nella mia vita. Questo blog, che ho ideato anni fa e che è frequentatissimo, mi ha messo in contatto con migliaia di donne, sia matrigne che non matrigne, e si è formata una rete di amicizia e solidarietà femminile bellissima. Ci si racconta, a volte con sincerità straziante, ma sempre con la voglia di sdrammatizzare, e di costruire. E si cresce, tutte insieme.

Ci racconti una tua giornata tipo?

Dormo il più possibile, come un gatto. E mangiucchio tutto il giorno. Alle sei del pomeriggio, se non divoro qualcosa di dolce sono intrattabile. Veramente sono intrattabile anche la mattina appena sveglia. 😉 Mi attacco al mio Mac e non lo mollo per ore, lavorando anche di notte, quando la mia famiglia dorme e in casa c’è un silenzio bellissimo. E poi leggo, leggo tantissimo, più di un libro alla settimana. E mi piace molto fare shopping. Molto molto, ecco. 😀

3 aggettivi che ti descrivono

Buona, nevrotica, ipersensibile. E giocherellona, che sarebbe il quarto e non vale ma, appunto, sono giocherellona. 😛

So che sei vegetariana da ben 30 anni, com’è maturata questa decisione?

A diciott’anni sono andata a vivere da sola e, tra le varie rivoluzioni rispetto all’educazione familiare, ho cominciato a non mangiare carne. Poi, col tempo, mi sono informata seriamente, e questo ha rafforzato le mie convinzioni.

3 libri da leggere che consiglieresti agli amici di Greenpink…

“Se niente importa”, di Foer. The China Study, altro malloppone sull’alimentazione, un saggio fondamentale. E poi, ehm, be’, ecco, uhmm, “Il tasto G” della sottoscritta Calabrò. 😉

 

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