Barcellona punta tutto sulla pedonalizzazione

Barcellona punta tutto sulla pedonalizzazione, città restituita alle persone

Barcellona punta tutto sulla pedonalizzazione con le Superilles, l’obiettivo è il 60% delle strade pedonali per restituire i quartieri alle persone.

Barcellona ha deciso di puntare tutto sulla pedonalizzazione delle strade della città. L’obiettivo è quello di restituire i quartieri alle persone liberando le strade dai tanti problemi causati dai mezzi a motore: inquinamento, rumore, incidenti, traffico… problematiche peraltro comuni a tutte le città europee e mondiali.

Nel caso di Barcellona si tratta di un percorso cominciato nel 2014 con la stesura del Piano Urbano della Mobilità, ideato espressamente per cambiare le modalità degli abitanti in modo da creare sempre maggiori spazi per i pedoni.

Riempiamo di vita le strade

Il Piano Urbano della Mobilità ha fissato una serie di linee guida per raggiungere una riduzione del 21% del traffico privato e il cambiamento di destinazione d’uso del 60% delle strade dai mezzi a motore alle persone, riducendo il tasso di incidenti e le emissioni di anidride carbonica del 30%.

Il nome del progetto cardine del piano si chiama infatti “Riempiamo di vita le strade” e partirà proprio dalle aree più intasate della città, ovvero i quartieri centrali.

Nel progetto sono stati identificati una serie di macro-isolati, le superilles, che peraltro caratterizzano già la struttura di Barcellona. All’interno di queste zone la velocità dei veicoli è limitata a 10 km orari su un’unica corsia, non esistono stalli di sosta agli incroci e si privilegia la mobilità di ciclisti e pedoni. Tutto il traffico a motore viene deviato nelle strade perimetrali che circondano le superilles.

Il primo macro-isolato inaugurato è stato quello del quartieri Poblenou: la progettazione ha coinvolto in maniera attiva tutti cittadini che possono fare proposte o avanzare critiche in una serie di incontri pubblici. Trasformare tutto il quartiere è costato appena 55mila euro, una cifra irrisoria se si pensa ai costi (e agli sprechi!) a cui siamo abituati quando si parla di progetti di riqualificazione urbana di casa nostra.

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