L’NBA apre alle donne (e non stiamo parlando di cheerleaders)

Il mondo dello sport maschile è da sempre un mondo off limits per le donne. Stiamo parlando infatti di un mondo in cui il testosterone gira sempre a mille e, soprattutto, in cui gli atteggiamenti maschilisti si sprecano. Dagli USA però arrivano segnali di cambiamento dato che Gillian Zucker è stata nominata nuovo presidente delle operazioni commerciali dei Los Angeles Clippers.

Quella di Steve Ballmer, il proprietario dei Clippers, è sicuramente una scelta rivoluzionaria all’interno di uno degli ambienti più tradizionalisti e chiusi per quanto riguarda le donne. 

Women Power

La Zucker, già presidente di uno dei circuiti automobilistici più importanti della costa ovest americana, fa parte della nuova “onda rosa” che sta investendo l’NBA, dato che pochi mesi fa Becky Hammon è stata nominata assistant coach di Gregg Popovich, l’allentatore dei San Atnonio Spurs. E non stiamo parlando certo di una squadra qualunque visto che gli Spurs attualmente sono i detentori del titolo NBA.

Tra le altre esponenti del women power che sta rivoluzionando l’NBA c’è poi la co-proprietaria dei Los Angeles Lakers Jeanie Buss, la russa Irina Pavlova, a capo della società che controlla i Brooklyn Nets di Mikhail Prokhorov, e Rita Benson Le Blanc, vicepresidente del board dei New Orleans Pelicans e della franchigia NFL dei New Orleans Saints.

E in Italia?

Vi immaginate una donna come assistente di Massimo Allegri alla guida della Juventus? Si tratta di un’ipotesi semplicemente fatascientifica per il calcio italiano, anche se paradossalmente anche il mondo del calcio sta iniziando a cambiare, come dimostra il caso di Laura Paoletti, Team Manager della Fiorentina, prima donna in assoluto a ricoprire questo ruolo in Serie A.

In Italia gli altri casi paragonabile a quelli citati per l’NBA sono quello di Barbara Berlusconi che attualmente è Vice presidente e amministratore delegato per le funzioni/direzioni aziendali non relative all’attività tecnico-sportiva del Milan, e poi quello di Rosella Sensi, ex presidente della Roma, e infine quello di Valentina Mezzaroma, ex presidente del Siena.

Si tratta però di cariche famigliari dato che in tutti questi casi si tratta di donne che fanno parte delle famiglie che controllano o controllavano le relative società sportive, si è quindi lontani da una situazione reale di mercato, elemento che ci fa capire quanto sia lontana un’effettiva parità di genere a livello professionale nel nostro paese, indipendentemente dallo sport.

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