L’uomo che piantò una foresta

”È stato una carneficina. Ho allertato il Dipartimento della foresta e ho chesto a loro se potevano crescere alberi lì. La loro risposta fu, che nulla sarebbe crescuto lì. Mi hanno detto di provare a far crescere del babù. È stato faticoso, ma l’ho fatto. Non c’era nessuno ad aiutarmi.”

Ora il banco di sabbia, una volta sterile, è occupato per 1360 ettari da un bosco, sede di diverse migliaia di varietà di alberi e dimora di una diversità stupecacente di fauna selvatica, compresi uccelli, cervi, scimmie, rinoceronti, elefanti e persino tigri.

La foresta, giustamente, è chiamata ”Bosco Molai” dal nome del suo creatore: è un bosco creato da un solo uomo, con le sue mani. Quest’ uomo oggi ha 47 anni.

Payeng ha dedicato la sua vita al mantenimento e alla crescita della foresta. Da adolescente ha cominciato a vivere da solo sui banchi di sabbia, trascorrendo i suoi giorni a curare le piante.

Oggi Payeng vive ancora nella foresta, condividendo una piccola capanna con la moglie e con tre figli.

”Bosco Molai” è forse la più grande foresta del mondo nel bel mezzo di un fiume.” La istituzioni hanno scoperto la foresta di Payeng solo nel 2008.

Finalmente Payeng può ottenere gli aiuti e il riconoscimento che merita. 

La gente del posto voleva tagliare la foresta, ma Payeng ha proposto che piuttosto ucidessero lui invece di abbattere la foresta, perché considera gli alberi e gli animali come suoi figli.

Source: thegreentimes.

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