Stop al commercio di animali domestici

E’ una di quelle notizie che fanno discutere, ma discutere vuol dire attirare l’attenzione dei media e del pubblico su un argomento che deve starci a cuore, ovvero il rispetto per gli animali e la lotta agli abbandoni. L’Amministrazione della città degli angeli, l’americana Los Angeles, sta valutando di varare un’ordinanza particolare, sperando di riuscire a contrastare l’abbandono degli animali e liberare i sovraffollati rifugi per cani e gatti. In che modo? Vietando ai cittadini l’acquisto di animali presso i vari negozi della città stimolando, così le adozioni nei canili dove, spesso gli ospiti sono soggetti ad eutanasia, proprio a causa della mancanza di spazio per tutti.  Inoltre gli amministratori di LA auspicano anche che, in tal modo si possa ridurre il numero di allevamenti, pessimi, dove privati allevatori fanno vivere cani e gatti in condizioni misere. In pratica, si vuol raggiungere più di un obiettivo con una sola nuova regola: diminuire le strutture disumane per animali, incentivare le adozioni nei canili e liberare questi ultimi dal sovraffollamento.

Un lavorone, sicuramente ma bisogna pur iniziare, in concreto, da qualche parte. Secondo il progetto dell’ordinanza, le aziende, i negozi del territorio amministrato da LA non potrebbero più commerciare animali come cani, gatti, conigli fatta eccezione per quelli presi dai ricoveri onlus e con tanto di documento che lo attesti. Se, però gli animalisti esultano, i negozianti, che ritengono la questione un danno alla loro attività e all’economia di settore, si sono lanciati in una campagna contro l’iniziativa che definiscono una “caccia alle streghe” in quanto, a loro avviso, favorirebbe solo il mercato nero, anche on line, ovvero la vendita sottobanco di animali, soprattutto di razza, non registrati.

Insomma le campane sono varie e variegate. Secondo il dipartimento dei Servizi per gli animali di Los Angeles, seconda città più grande degli Stati Uniti, nell’anno 2011-12 i rifugi per animali hanno aperto le porte a oltre 57mila animali di cui 35.405 cani e 21.883 gatti. Il 25% dei cani è stato soppresso e altrettanto il 57% dei felini. E il 2012 non è ancora terminato.

Los Angeles non è la prima a paventare una simile ipotesi, già città americane come Brick nel New Jersey, Albuquerque nel New Mexico vietano la vendita di animali domestici allevati per fini commerciali. L’ordinanza è ancora sotto forma di proposta, pertanto resta in bilico tra i favorevoli e i contrari fino ad approvazione o meno.

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