California a impatto zero entro il 2050?

California a impatto zero entro il 2050?

California a impatto zero entro il 2050? L’obiettivo è di alimentare tutto lo stato con fonti di energia rinnovabili

Fino a qualche anno fa una notizia del genere poteva sembrare fantascienza, ma invece l’idea di una California a impatto zero oggi si fa sempre più probabile. Tutto questo, naturalmente, grazie alle energie rinnovabili, che in questi ultimi anni sono ormai diventate una realtà concreta.

Un ricerca effettuata dalla Stanford University a Paolo Alto ha infatti dimostrato come sia tecnicamente possibile convertire tutte le infrastrutture californiane in strutture a impatto zero puntanto sull’energia pulita e rinnovabile.

Quello che si delineerebbe dunque sarebbe un futuro senza smog per la nuova California a impatto zero, che peraltro in questo modo potrebbe creare migliaia di nuovi posti di lavoro, senza dimenticare l’enorme risparmio in termini sanitari di uno sceneario completamente green (stiamo parlando di miliardi di dollari).

Si tratta di un piano rivoluzionario a livello culturale e non soltanto ambientale, dato che un progetto di questo tipo potrebbe davvero rivoluzionare completamente la percezione stessa del problema energetico, per non parlare dell’enorme effetto “pubblicitario” di un’operazione di questo tipo.

Il Prof. Jacobson, principale autore della ricerca della Stanford University sul progetto di una California a impatto zero e professore di ingegneria civile e ambientale, ha infatti dichiarato che “se attuato, questo piano eliminerà la mortalità per l’inquinamento dell’aria e le emissioni di anidride carbonica dalla california, stabilizzando il prezzo dell’energia e creando occupazione”.

Provate ad immaginare che enorme impatto mediatico poi avrebbe una California a impatto zero: finalmente tutti i politici si troverebbero di fronte al fatto compiuto, alla prova concreta di come sia possibile ottenere tutta l’energia di cui abbiamo bisogno per i trasporti, per l’industria e per l’elettricità da fonti di energia completamente rinnovabili.

Inutile ricordare che ad oggi la maggior parte dell’energia che utilizziamo proviene dal perolio, dal gas naturale e dal nucleare, tutte fonti energetiche che hanno un impatto ambientale a di poco devastante. Lo studio della Stanford University evidenzia invece come il 55.5% del fabbisogno energetico sarebbe coperto dall’energia solare, il 35% dall’energia eolica mentre il 10% restante sarebbe prodotto da sistemi geotermici, idroelettrici e dallo sfruttamente dell’energia delle maree.

L’equipe de prof. Jacobson sta studiando piani simili anche per altri stati, per poter dimostrare come il cambiamento sia fattibile senza pressioni o intrusioni governative di alcun tipo. Non va dimenticato infatto che il prof. Jacobson e il suo staff non percepiscono fondi da nessuna agenzia governativa, né da lobby private di alcun tipo.

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